E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Parti della pianta: il fiore

Fiore a perianzio, ossia con apparato protettore formato
dal calice, che è la parte esterna e dalla corolla, più interna.

Grande è l'importanza del fiore perchè esso è l'organo della riproduzione, permette cioè alle specie vegetali di diffondersi nello spazio e di continuare nel tempo. Ma è importantissimo anche dal punto di vista scientifico, botanico, perchè permette una classificazione esatta, duratura, degli organismi vegetali. Per rendersi esattamente conto di cosa è la classificazione, dobbiamo pensare ad un grande casellario. Tutte le caselle sono divise in gruppi dipendenti l'uno dall'altro. E questi gruppi sono: Regno, Tipo, Classe, Ordine, Famiglia, Genere, Specie. Il Regno comprende i diversi Tipi, i Tipi le diverse Classi, ecc.

Nella Botanica si usa il Regno, la Divisione, il Reparto, la Classe, l'Ordine, la Famiglia, il Genere e la Specie. Per classificare i fiori si scelgono dei caratteri: per esempio il carattere delle foglie, dei fusti, dei semi, ecc. Il merito di aver saputo trovare una esatta classificazione delle piante spetta a Carlo Linneo, il più grande naturalista di tutti i tempi, vissuto dal 1707 al 1778.

Il fiore è sorretto come si sa da gambo, o peduncolo, e si chiama allora fiore peduncolato; vi sono però dei fiori che non hanno il peduncolo, sembrano quasi appoggiati sul fusto o sui rami della pianta, come il fiore del Plantago; questi sono detti fiori sessili. La terminazione del peduncolo forma la base del fiore e chiama talamo o ricettacolo. Sul ricettacolo si inseriscono le varie parti del fiore: il Calice, la Corolla. il Gineceo e l'Androceo. Queste parti si chiamano verticilli fiorali

Il Calice è il verticillo esterno, quello che sembra quasi sorreggere il fiore; è formato da foglioline verdi, i sepali, che respirano come le altre foglie vere e proprie.
La Corolla è il verticillo che attira la nostra attenzione, la parte più appariscente del fiore. I singoli elementi della Corolla si chiamano petali, che sono foglie variamente colorate.
Il Calice e la Corolla sono gli involucri fiorali propriamente detti. Quando l'involucro fiorale è ben distinto in calice e corolla viene detto a perianzio. Così, se osserviamo il fiore di un Rosa non possiamo confondere il calice con la corolla, perchè sono ben diversi, per questo si dice che la Rosa ha il fiore a perianzio.

Vi sono però dei fiori, come il Giglio, dove il calice e la corolla non sono ben differenziati, ma sono costituiti da verticilli uguali. Il fiore in questo caso si chiama a perigonio. Un'altra caratteristica è che i singoli elementi del suo calice e della sua corolla non si chiamano più sepali e petali ma tepali. 

Vi sono poi dei fiori che non hanno né calice né corolla: sono fiori nudi, come i fiori del Salice; altri fiori hanno invece la corolla e due calici: calice e calicetto come il fiore di Malva. In molti fiori la Corolla è costituita da petali indipendenti, staccabili cioè uno ad uno (Margherita, Geranio, Rosa). La corolla in questo caso è detta dialipetala. Anche il calice può essere dialisepalo. Il fiore del Ranuncolo è dialisepalo, cioè con il sepali indipendenti l'uno dall'altro.


Quando, invece, i petali che costituiscono la corolla sono saldati l'uno all'altro, sono cioè concresciuti in modo da formare per esempio una campana, come nel fiore del disegno, la corolla è detta gamopetala. Così, se i sepali sono concresciuti il calice è detto gamosepalo. 

Vediamo ora l'Androceo e il Gineceo che sono gli organi veri e propri della riproduzione. L'Androceo è l'organo maschile ed è formato dai verticilli di stami. Lo stame è costituito da un filamento e da un'antera. L'antera racchiude una polverina gialla che si chiama polline. In qualche altro fiore il filamento manca e l'antera viene allora detta sessile. Gli stami possono essere liberi: Rosa, Ranuncolo; oppure saldati fra loro: Malva, fagiolo.


Il Gineceo è l'organo femminile ed è formato da un pistillo (Patata) o da più pistilli (Rosa). Il pistillo è costituito da un ovario, uno stilo ed uno stimma. Possiamo vedere il pistillo se spogliamo il fiore della sua corolla. Si colga ad esempio un fiore di Robinia; senza schiacciarlo si stacchi leggermente la corolla gamopetala. Rimarrà in mano il calice col ricettacolo e dal ricettacolo vedremo ergersi lo stilo con lo stimma.


Lo stimma è la parte più alta del pistillo ed è collegato con l'ovario per mezzo dello stilo. E' proprio sullo stimma che il polline va a posarsi e attraverso lo stilo va a fecondare gli ovuli che stanno nell'ovario. Quando lo stilo manca, lo stimma poggia direttamente sull'ovario e si dice sessile. L'ovario contiene gli ovuli in cavità. L'ovario può perciò avere una cavità: ovario monoloculare, oppure più cavità: ovario biloculare, pluriloculare. Infine, alcuni fiori che hanno solo stami si chiamano fiori staminiferi, altri fiori che hanno solo pistilli, fiori pistilliferi. Vi sono poi fiori che non hanno né stami né pistilli: i fiori sterili, ed altri fiori che hanno sia gli stami che i pistilli:: fiori ermafroditi.

Alcune piante come, come il Nocciolo e il Granoturco, portano sia i fiori staminiferi che i fiori pistilliferi: queste sono dette piante monoiche. Altre piante invece, come lo Spinacio, il Salice, ecc., portano solo i fiori maschili staminiferi oppure solo i fiori femminili pistilliferi. Queste sono dette piante dioiche.

Il calice è il verticillo più resistente ed ha la funzione di proteggere le parti interne più delicate del fiore, specie quando non è ancora sbocciato; in qualche caso il calice è costituito da peli aerei che servono a trasportare lontano con l'aiuto del vento i piccoli semi.

La corolla ha una duplice funzione: la funzione di protezione degli organi interni, androceo e gineceo, che sono i più delicati, e la funzione vessillare, cioè di richiamo. Infatti attrae l'attenzione degli insetti pronubi che, posandosi sul fiore, vi depositano il polline trasportato da un altro fiore.

Gli stami producono una polverina minutissima, quasi sempre gialla detta polline. Il pistillo produce nell'ovario gli ovuli. Dagli ovuli fecondati dal polline deriverà il frutto ed il seme che darà origine alla nuova pianta. Così meravigliosamente la vita si rinnova.


Se vuoi restare aggiornato sulle ultime novità del blog seguimi su GOOGLE NEWS